“Voi siete l’arco dal quale i vostri figli sono scoccati come frecce viventi”
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“Le loro anime abitano la casa del domani”
(K. Gibran: “Il Profeta”)
Sono docente di Lingua e Civiltà Francese dal 1987 e insegno all’ l’I.I.S. “Savoia-Benincasa” dal 2011.
Amo la mia professione ed i ragazzi, con i quali e per i quali lavoro da anni e sono profondamente convinta del valore formativo della Scuola. Questa non è un’istituzione astratta, ma è costituita da individui diversi, che contribuiscono – ciascuno a suo modo- alla realizzazione di un fine comune: la crescita sul piano intellettuale, senza perdere di vista quello umano.
E’ a scuola che i ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo nella delicata fase di passaggio dall’adolescenza all’età adulta; il ruolo di noi insegnanti risulta quindi particolarmente importante e delicato, poiché siamo perlopiù noi che ci rapportiamo direttamente con loro e dobbiamo pertanto rappresentare una guida per gli alunni, che diventano soggetti dinamici e protagonisti dell’apprendimento.
Io ho fiducia nei giovani e in classe mi piace creare un clima sereno per lavorare nelle condizioni migliori e favorire curiosità, desiderio di sapere e di saper fare, impegno responsabile ed entusiasmo per l’attività svolta.
L’organizzazione dell’Istituto nel quale lavoro attualmente mi consente inoltre, grazie agli strumenti tecnologici innovativi di cui dispone e all’attenzione per le moderne pratiche metodologiche e didattiche, di arricchire l’esperienza acquisita in numerosi anni di insegnamento e di rendere le lezioni più stimolanti e coinvolgenti sia per i miei alunni che per me.
Con gli studenti ho generalmente un ottimo rapporto, basato sulla stima e il rispetto reciproci e posso dire di raccogliere durante ogni anno scolastico numerose manifestazioni di affetto e gratitudine per il lavoro svolto, sia da parte loro che delle loro famiglie; questo mi gratifica moltissimo.
In una cultura del sapere sempre più reticolare insegnare una lingua straniera non è solo far acquisire un bagaglio lessicale e di strutture morfosintattiche, ma è anche -e soprattutto- far conoscere, comprendere e rispettare le diversità, eliminando le distanze fisiche e mentali; è trasmettere il sottile piacere della scoperta e del viaggio -reale o virtuale- attraverso i luoghi, le epoche, i personaggi, le opere, l’arte, le tradizioni: è un’apertura verso il mondo e le sue numerose possibilità. E’ verso questo che lanciamo le nostre “frecce”.