Sono una docente di Matematica e Fisica e amo il mio lavoro a cui sono giunta non immediatamente ma con un cammino non breve e a volte accidentato come tanti dei miei colleghi. In questi anni ho imparato molto; nel mio lungo percorso di precariato ho avuto la fortuna di incontrare differenti realtà, molti colleghi ma soprattutto buoni maestri. Tra i miei maestri, mi piace pensare anche ai miei allievi , perché dai giovani che ho incontrato e che incontro, imparo sempre qualcosa.
Ho sperimentato quanto sia impossibile svolgere questo lavoro nella solitudine della propria aula. Ciò mi spinge sempre a favorire il lavoro di “squadra”e a cercare, il più possibile, la relazione e la mediazione.
Desidero per me e per chi mi sta vicino il rispetto e la libertà di espressione; non tollero per questo l’arroganza.
Ringrazio la mia famiglia e soprattutto le mie figlie che, da sempre, condividono con me questa avventura; quante volte, guardandole e ascoltando i loro racconti , ho potuto correggermi, superare i preconcetti e varcare di nuovo la soglia dell’aula, con una nuova spinta motivazionale.