All’indomani dell’apertura delle iscrizioni, che scadranno il 6 Febbraio prossimo, Repubblica pubblica un interessante articolo su cosa ci aspetta nel futuro. Ai fautori dei metodi del buon tempo antico, dello studio di conoscenze rigide e della memorizzazione, le risposte le danno il mondo della ricerca, il rapido susseguirsi delle scoperte scientifiche, la progressiva morte di alcuni mestieri e la nascita di nuove professioni. La società della conoscenza è instabile, nessuno di noi è in grado di prevedere quali saranno le caratteristiche del mondo da qui a 10-20 anni. Per questo il corpus stabile di conoscenze che era utile per la società industriale non è più sufficiente alla società della conoscenza, che ha bisogno di nuove competenze.
Domani saranno più preparati ad affrontare questo ambiente gli alunni che avranno frequentato scuole che, accanto allo studio delle conoscenze, avranno promosso l’acquisizione di competenze, con metodi che puntano sull’apprendimento attivo, sullo sviluppo della creatività, della flessibilità e del pensiero critico.
Qui l’articolo. Buona lettura!