A quindici anni ha già imparato a parlare la lingua del vento. Medea Falcioni, anconetana classe 2010, è una delle più luminose promesse del windsurf italiano. Studentessa del secondo anno del Liceo Scientifico Internazionale Cambridge dell’IIS Savoia Benincasa di Ancona, porta con sé tra le onde lo spirito della sua scuola: determinazione, curiosità e apertura internazionale. Con cinque medaglie tra titoli europei e italiani – d’oro, d’argento e di bronzo – e un carattere forgiato dal mare, Medea è oggi una delle protagoniste assolute della nuova generazione sportiva tricolore.
Il suo sorriso timido nasconde una determinazione feroce, la stessa che l’ha portata, nell’agosto scorso, a vincere il Mondiale Under 19 di Brest, in Francia, contro avversarie più grandi e più esperte.
Il primo incontro con il windsurf è avvenuto nel 2019, quasi per gioco. “Avevo nove anni – ricorda – e mio nonno mi iscrisse a un corso estivo di vela per tenermi attiva all’aperto. Provai l’optimist ma non faceva per me, poi sono salita su una tavola e ho capito che lì c’era qualcosa di mio. Il mare mi parlava e io volevo imparare ad ascoltarlo”.
Da quel momento, allenamenti, regate e sacrifici si sono moltiplicati. “Ci sono giorni in cui esco da scuola e vado direttamente in mare, anche se piove o fa freddo. Ma la fatica non pesa quando fai ciò che ami”.
Dietro la sua crescita c’è la mano esperta di Giacomo Dottori, tecnico della Sef Stamura di Ancona. “È come un secondo padre sportivo – dice Medea – mi sostiene, mi sprona e sa quando lasciarmi spazio. Con lui ho imparato che il windsurf è anche equilibrio mentale, non solo forza o tecnica”.
Oltre al mare, Medea deve fare i conti con i libri. Frequenta il Liceo Scientifico Internazionale Cambridge del nostro IIS Savoia Benincasa di Ancona, dove si divide tra materie in inglese, compiti e allenamenti. “Non è facile – ammette – ma la scuola mi aiuta molto a organizzarmi. I professori sono disponibili e i miei compagni mi aiutano molto. È una scuola che sento mia, che mi appassiona. Studio in auto, tra una trasferta e l’altra. A volte mangio sulla scrivania e mi addormento sui libri, ma so che è parte del percorso”.
Nonostante il ritmo intenso, trova tempo anche per leggere. “Mi piace molto leggere nel tempo libero: è il mio modo per staccare e per viaggiare con la mente”.
Come ogni ragazza della sua età, Medea ha un idolo (anzi due) e tanti sogni. Il suo modello, neanche a dirlo, è Giorgia Speciale, anche lei anconetana e campionessa di windsurf. E poi Emma Wilson. “La seguo da sempre – racconta – è eccezionale, un esempio di umiltà e resilienza. Dimostra che si può arrivare in alto restando sé stessi”.
E il sogno nel cassetto? Le Olimpiadi del 2028 a Los Angeles. “Sono sempre concentrata sulla stagione che sto vivendo, ma un atleta conosce sempre le proprie aspirazioni”. Alla base di tutto, però, c’è una parola: passione. “Il mare non è mai uguale, cambia colore, vento, umore. Ti mette alla prova ogni volta. Ti rispetta se lo rispetti. È questo che mi spinge a migliorare, a non fermarmi mai”.
Medea Falcioni rappresenta non solo il futuro del windsurf italiano, ma anche un esempio limpido di dedizione, equilibrio e amore per lo sport. Un modello autentico per tanti ragazzi e ragazze in cerca di un orizzonte.
La ragazza del vento sa che il vento non si comanda, si ascolta. E ascoltandolo, ha già imparato a volare. E noi tutti, dalla sua e nostra Scuola le diciamo: “Forza Campionessa, siamo orgogliosi di te”. (p.s.)

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