Storie in-partenza e al ritorno

Gli studenti del Savoia Benincasa protagonisti in Europa

Personale scolastico

C’è un filo che lega le Marche all’Europa, e in questi giorni si è fatto più vivo che mai. È il filo delle storie, dei viaggi, dei ritorni. Quello degli studenti e delle studentesse che, grazie ai tirocini del programma Erasmus+, hanno attraversato confini, imparato mestieri, vissuto esperienze che resteranno nella loro memoria come un piccolo tesoro di crescita e libertà. Tra loro si sono distinti anche una quindicina tra ragazze e ragazzi dell’Istituto Istruzione Superiore “Savoia Benincasa” di Ancona, protagonisti di un percorso che è molto più di una parentesi scolastica: è un modo nuovo di guardare al mondo e al proprio futuro,coordinati dalla prof.ssa Acquaceleste Colafrancesco, .

Il progetto, promosso dalla Camera di Commercio delle Marche con il sostegno dell’Unione Europea, ha coinvolto decine di studenti provenienti da diversi istituti della regione. Dalla Francia alla Spagna, dall’Irlanda alla Slovenia, fino a Malta e all’Austria: i giovani hanno vissuto un mese, e in alcuni casi tre, di lavoro e formazione in contesti professionali internazionali. Prima di partire, un percorso di preparazione li ha accompagnati nella conoscenza del mondo del lavoro e delle dinamiche economiche europee; al ritorno, la consegna dell’attestato Europass Mobility ha segnato la chiusura ufficiale di un cammino fatto di emozioni, competenze e nuove prospettive.

Nel racconto di questo viaggio collettivo, il “Savoia Benincasa” di Ancona ha portato la sua impronta di internazionalizzazione e di  una scuola da sempre attenta all’innovazione e al dialogo interculturale.  Gli studenti si sono messi in gioco con entusiasmo, dimostrando come l’istituto del capoluogo marchigiano può farsi ponte verso l’Europa. Esperienze internazionali, pur diverse, hanno in comune la stessa consapevolezza: partire significa crescere, imparare a fare e da essere. Chi ha lavorato in un’azienda di marketing a Barcellona o in una struttura turistica in Irlanda è tornato con un bagaglio fatto di nuove parole, nuove abitudini, nuove certezze. Anche per i docenti coinvolti nei percorsi di affiancamento all’estero – otto giorni di osservazione e confronto con colleghi europei – l’esperienza è diventata occasione per ripensare la didattica e portare in aula metodi e idee fresche.

Durante la cerimonia di consegna degli attestati, ad Ancona, si è respirata un’aria di orgoglio e di possibilità. Le istituzioni, i rappresentanti delle imprese, i dirigenti scolastici e gli insegnanti hanno condiviso la stessa convinzione: l’Europa non è solo una meta, ma una dimensione da abitare con competenza e curiosità. Gli studenti del Savoia Benincasa ne sono l’esempio più concreto: giovani capaci di affrontare la sfida di una lingua diversa, di adattarsi a nuovi ambienti di lavoro, di scoprire che la scuola può davvero aprire le porte del mondo.

Il senso profondo di questa esperienza è tutto racchiuso nel titolo scelto per il progetto: “Andata e ritorno”. Si parte per conoscere, ma si ritorna per restituire. Le competenze acquisite non restano esperienze isolate, diventano patrimonio della scuola e della comunità. Tornare ad Ancona, ai banchi del Savoia Benincasa, significa portare con sé un pezzo d’Europa e metterlo al servizio dei compagni, dei docenti, della città stessa. In questo continuo scambio tra dentro e fuori, tra studio e vita reale, tra formazione e mondo del lavoro, si costruisce la scuola del futuro: aperta, coraggiosa, capace di far viaggiare i propri studenti non solo con la mente, ma con il cuore e con la speranza. (p.s.)

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