Mercoledì 8 ottobre l’Istituto di Istruzione Superiore Savoia Benincasa di Ancona sarà al centro di un’importante iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio Comunale dorico, guidata dal Presidente Simone Pizzi, volta a sensibilizzare le nuove generazioni ai valori universali della pace, della libertà e dell’accoglienza.
Il Comune di Ancona ha infatti aderito al progetto “Adotta un popolo”, impegnandosi a sostenere la partecipazione di un rappresentante del popolo guatemalteco all’VIII Assemblea dell’ONU dei Popoli, che si terrà a Perugia dal 9 all’11 ottobre e si concluderà con la tradizionale Marcia per la Pace Perugia–Assisi, prevista per domenica 12 ottobre.
La città avrà l’onore di ospitare Luisa Patzanm, giovane donna guatemalteca che incarna la forza del cambiamento e della solidarietà. Nata e cresciuta nel villaggio di La Granadilla, in un contesto segnato da povertà e privazioni, da bambina è stata costretta – insieme ai fratelli – a lavorare nella produzione artigianale di fuochi d’artificio, un’attività dura e pericolosa che le ha negato un’infanzia serena e il diritto allo studio.
Grazie al sostegno a distanza promosso da Sulla Strada ODV, e reso possibile dalla generosità di numerosi sostenitori italiani, Luisa ha potuto ricevere istruzione, cure mediche e un’alimentazione adeguata, trovando così la strada di un futuro diverso. Dopo aver completato la propria formazione, oggi lavora come infermiera presso il poliambulatorio Yatintò, restituendo alla sua comunità l’aiuto ricevuto.
La sua testimonianza sarà al centro di un dialogo con gli studenti dell’Istituto Savoia Benincasa: un’occasione di riflessione profonda sulla possibilità di trasformare ogni città in un autentico “cantiere di pace e di futuro”, coltivando una cultura che si esprima attraverso la cura dell’altro, dell’umanità e del pianeta. L’iniziativa sarà inoltre inserita nel calendario nazionale delle attività legate all’Assemblea dell’ONU dei Popoli.
Particolare soddisfazione è stata espressa dalla Dirigente Scolastica, Dott.ssa Maria Alessandra Bertini, che ha sottolineato con intensità il valore educativo e civile di questo incontro:
«Per la nostra comunità scolastica – ha detto – è un onore e un privilegio essere coinvolti in questa iniziativa, ma è soprattutto una responsabilità. La pace non è un concetto astratto, né un’utopia da celebrare nelle ricorrenze: è un impegno quotidiano, una scelta che interpella la coscienza di ciascuno e che richiede coraggio.
Viviamo un tempo drammatico, in cui il fragore delle armi sembra sovrastare la voce della ragione, e la violenza prevale sul dialogo e sull’accoglienza. In questo scenario, educare i giovani alla pace non è soltanto importante, è decisivo. È necessario aiutarli a comprendere che la pace nasce dai gesti concreti di responsabilità e di cura verso gli altri, e che il futuro non si costruisce sulla sopraffazione, ma sul riconoscimento della dignità di ogni persona. La scuola – ha continuato – ha il compito di trasmettere conoscenze, ma anche e soprattutto di formare coscienze libere e critiche, capaci di guardare oltre i confini del proprio interesse individuale. Ospitare la testimonianza di Luisa significa offrire ai nostri ragazzi un esempio vivo di come il dolore e la fatica possano trasformarsi in riscatto, di come la solidarietà possa spezzare catene di miseria e ingiustizia, generando speranza. Ai nostri studenti – ha concluso – chiederemo di raccogliere questo testimone: di sentirsi parte di un cammino che non riguarda solo il Guatemala o l’Italia, ma l’intera umanità. Parlare di pace, oggi, non è un atto retorico, ma un’urgenza che decide il nostro domani».
Con queste parole, la Dirigente richiama con forza la missione educativa della scuola: formare giovani capaci di costruire un futuro in cui la pace sia non solo desiderata, ma resa possibile da scelte coraggiose e responsabili. (p.s.)
A. M.
Personale tecnico